


Uno Staffordshire Italiano sa distinguere le varie situazioni e reagire in modo adeguato agli stimoli a cui è sottoposto, dimostrando grande equilibrio e discernimento


Uno Staffordshire Italiano unisce prey drive e dolcezza, creando un mix perfetto per chi vuole un cane da tenere in casa ma che sia anche rustico, vitale e dotato di grande temperamento



Gli Staffordshire Bull Terrier utilizzati come capostipiti della razza sono tutti soggetti molto equilibrati ed amanti dei bambini


Nella foto una cucciola in preparazione: gli Staffordshire Italiani hanno una predisposizione innata al lavoro di difesa, predisposizione che si manifesta sin dalla più giovane età e va selezionata e preservata con cura, anche se poi è indirizzata nello sport

Nella foto un Pit-Bulldog di linea Vise-Grip, la stessa linea che è stata utilizzata per creare lo Staffordshire Italiano: i soggetti con sangue Vise-Grip, oltre ad essere ottimi cani da lavoro, sono anche equilibrati ed affidabili con le persone
IL CARATTERE DELLO STAFFORDSHIRE ITALIANO:
ORIGINI - GENETICA - PREDISPOSIZIONE AL LAVORO
Introduzione
Molte persone, sicuramente incuriosite dall'aspetto dello Staffordshire Italiano, si domandano se questi cani siano stati selezionati per lottare o, meglio sarebbe dire, se siano ancora da considerare come dei cani da combattimento. La risposta più ovvia e spontanea a questa domanda sarebbe: "Non sono cani da combattimento perchè vengono selezionati per essere utili all'uomo e per difendere i propri compagni famigliari, quindi si è modificata la pressione selettiva a cui sono sottoposti i riproduttori scelti all'interno della popolazione", ma una risposta del genere non renderebbe giustizia né ai loro antenati, né ai metodi selettivi che hanno forgiato molte tipologie da lavoro sin dalle più lontane origini. Dobbiamo infatti sapere che tante delle qualità psico-fisiche che oggi possiamo ammirare in loro, come il grado di resilienza, la determinazione durante il lavoro di difesa e/o ricerca, la grande forza fisica rapportata alla taglia, l'equilibrio psicologico e l'intelligenza lavorativa, nascono proprio dal passato di combattenti e di indomiti cacciatori che ha visto protagonisti una parte degli antenati che hanno creato la base genetica dello Staffordshire Italiano stesso, verità che non dobbiamo dimenticare in nessun caso. E' nostro dovere però - come storici della razza e suoi allevatori - dare una risposta completa ed articolata su questo argomento sia per contrastare certe reazioni negative della società, oggi sempre più dominata da dirigenti e classi politiche improvvisate che si dimostrano più preoccupate a “rubare un voto” assecondando (con leggi e decreti assurdamente banali) le idee strampalate dai movimenti “animalisti” più che legiferare con "scienza e coscienza", sia per smantellare completamente le molteplici bugie diffuse dai nostri denigratori.
E' allora di fondamentale importanza parlare del carattere dello Staffordshire Italiano, mettendone in evidenza lo stretto legame con la sua selezione da cane da lavoro prima cacciatore, e poi prezioso difensore della sua famiglia ed amico dell'uomo nel senso più profondo della parola, assumendoci così la piena responsabilità dello sviluppo e del miglioramento genetico di questo meraviglioso cane da utilità.
La base genetica del carattere nei cani da lavoro utilizzati per creare lo Staffordshire Italiano
Sono un fermo sostenitore del fatto che per conoscere - e quindi capire - una razza/tipologia di cani sia necessario conoscerne la storia evolutiva: per questo motivo daremo una veloce "occhiata" al passato dei cani da lavoro che hanno creato la base genotipica dello Staffordshire Italiano.
Lo Staffordshire Italiano appartiene alla grande famiglia dei cani di tipo molossoide che, a sua volta, nasce dai cani paria che vivevano ai margini dei villaggi umani. Secondo le teorie più accreditate dalla comunità scientifica, l‘origine dei molossi si ritrova soprattutto nell‘altopiano del Tibet, in quelli che furono i progenitori del Mastino Tibetano moderno. Con il progredire della selezione quindi, si formarono attraverso la selezione e l'interazione con l'ambiente - grazie anche alle migrazioni umane che sempre erano accompagnate dai loro cani da lavoro - molteplici varietà di "cani da presa”, cani che eran di grande utilità nella caccia, nella difesa dei villaggi e nella protezione delle case isolate e proprio tramite la fissazione genetica delle loro doti psicofisiche, i molossoidi trovarono sempre più un posto di rilievo all'interno della società umana, non solo in campo meramente utilitaristico, ma anche per il rapporto di affezione che sono capaci di instaurare con la loro famiglia. A questo punto, la selezione che ne è seguita - tramite lo scarto sistematico dei soggetti meno funzionali e/o equilibrati - ha portato alla fissazione di caratteristiche uniche nelle linee più selezionate per il lavoro, come la caccia grossa (catch dog) e la conduzione degli animali da fattoria (soprattutto bovini e suini).
Il carattere dello Staffordshire Italiano è quindi un insieme complesso di predisposizioni genetiche ereditate da tutti i suoi antenati e progenitori, lontani e vicini, predisposizioni genetiche che poi si intrecciano saldamente nel singolo individuo tramite l'imprinting dovuto a fattori esterni ad esso, perchè ogni soggetto porta certamente dentro di sé le sue predisposizioni di razza ereditate per via parentale, ma condizionate (e condizionabili) nella loro espressione dalla gestione e dall'ambiente che plasmano ogni singolo essere vivente. Quindi non possiamo negare che il futuro comportamento di uno Staffordshire Italiano non possa essere rigidamente predeterminato alla nascita, poichè esso viene condizionato positivamente (o negativamente) dall‘ambiente e dal metodo di gestione da parte del suo proprietario. Viceversa però, dobbiamo anche ricordare che il cucciolo neonato non è un “foglio bianco” sul quale solo l'esperienza di vita lascia le sue tracce perchè l‘influenza dell'ambiente è possibile solo entro i limiti posti dalla natura genetica dei futuri comportamenti etologici di base, limiti che non è possibile eliminare completamente dal bagaglio comportamentale di un cane. ossiamo allora affermare che il carattere ed il fenotipo - cioè i requisiti anatomici e fisiologici ad esso collegati - sono due unità di valutazione indissolubili tra loro, tanto che lo standard dello Staffordshire Italiano non da maggiore importanza all‘uno o all‘altro aspetto genetico.
"Con il termine “carattere“ dobbiamo intendere l‘insieme di tutte le predisposizioni, le qualità e le capacità fisiche/spirituali, innate ed acquisite, che determinano, formano e regolano il comportamento di uno Staffordshire Italiano."
La formazione del carattere nel singolo soggetto
Il carattere in un cane si forma nel corso del tempo e in modo abbastanza complesso, modo che riassumo in maniera schematica per semplificare il discorso:
A) Le pulsioni e gli istinti legati alla specie Canis Familiaris
La “memoria ancestrale” - che sembra si trovi nella zona subcorticale del cervello - conserva in se stessa le basi inalienabili delle azioni vitali proprie della specie Canis (mangiare, bere, accoppiarsi, riconoscere i segnali di comunicazione con i conspecifici, ecc,) perchè la loro assenza spegnerebbe ogni ulteriore attività vitale in quanto senza questa “esperienza ereditata” geneticamente, non sarebbero possibili i processi vitali più semplici. Possiamo allora affermare che gli istinti sono meccanismi di regolazione innati, prestabiliti e volti a regolare la vita del cane, ed hanno connotazione specifiche della specie perchè fanno in modo che ogni cane reagisca in modo uguale in una data situazione (stimoli) e che quindi un cane sia un cane e non abbia dei manifesti comportamenti di un'altro animale (esempio quelli di un gatto).
B) La sua predisposizione psicofisica innata e determinata dalla genetica di “razza”
All'interno degli istinti e delle pulsioni innate ed uguali in ogni cane - in quanto cane e non altro animale – troviamo le differenti predisposizioni di razza, predisposizioni che sono state selezionate e coltivate dagli allevatori nel corso dei millenni per i motivi più disparati (caccia, corsa, conduzione, difesa, ecc): queste predisposizioni legate alla tipologia razziale - molossoide, levrieroide, lupoide, ecc - permettono di avere delle risposte psicofisiche adatte a massimizzare le performance nel lavoro. Questa è quella che identifichiamo come "memoria di razza", memoria genetica che serve a far espletare al nostro cane, e in modo naturale, un lavoro specifico per qui è stato selezionato utile all'uomo.
C) L'ambiente e la gestione da parte del suo proprietario
Un cucciolo, già dal primo giorno della sua nascita (e nonostante abbia ereditato la memoria ancestrale di specie, le pulsioni al innate al lavoro, una fisiologia metabolica e una costruzione utili a far emergere – esprimendola – la sua individualità) è certamente influenzato dall'ambiente che lo circonda nonchè dagli stimoli, più o meno casuali, che troverà lungo la strada della sua formazione intellettiva. In questo cammino di vita l'importanza del comportamento e della competenza del suo proprietario farà la differenza tra quello che diventerà il cane da adulto, con quello che sarebbe potuto diventare in circostanze diverse.
D) Le sue capacità intellettive di elaborazione e di apprendimento
Come è intuibile, ogni essere vivente differisce dall'altro per il grado di “intelligenza” che gli consente, entro i limiti dettati dal suo binario comportamentale legato alla specie (un cane, ad esempio, può solo abbaiare come un cane e non imparerà mai, per quanto “intelligente” possa essere, a miagolare come un gatto e viceversa) di adattare il suo comportamento agli stimoli a cui si trova a dover rispondere. Questa forma primordiale di “intelligenza” fa si che, tra due esponenti della stessa razza, uno riesca prima dell'altro a risolvere dei “problemi” nuovi ed inaspettati, ed a rispondere in maniera più funzionale alle regole di vita imposte dall'uomo (educazione e ambiente). La capacità di prestazione del cervello di uno Staffordshire Italiano, è legata alla sua capacità di apprendimento, di associazione e di combinazione: mediante la facoltà di collegare ricordi di avvenimenti precedenti a percezioni sensoriali successive, il cane ha la possibilità di accumulare e valorizzare un proprio patrimonio di esperienze, e quindi di riuscire meglio in un determinato lavoro o impiego pratico.
Riassumendo:
Come abbiamo appena visto, dall‘interazione tra le predisposizioni innate e gli influssi ambientali, si determina il modo di "essere" di uno Staffordshire Italiano, e quanto più a lungo queste interazioni hanno potuto "lavorare" sul cane, tanto maggiore sarà le divergenza tra la sua struttura genetica di base (genotipo) e l'immagine reale del cane stesso (fenotipo).
La genetica dello Staffordshire Italiano e la sua influenza nel formare il carattere della razza
Il quadro caratteriale dello Staffordshire Italiano è influenzato notevolmente dalla genetica, dalla selezione e dall'ambiente.
Gli elementi psichici basilari della razza come cane cane da difesa ed utilità sono la determinazione, l'istinto di difesa, l'istinto di lotta, l'equilibrio e il discernimento e la predisposizione al lavoro.
La caratteristica psichica basilare di un cane da difesa è sicuramente la determinazione incondizionata, cioè quel tratto del carattere che viene definito dagli inglesi con il termine di “gameness”. La "determinazione" è quella caratteristica basilare per cui un cane affronta senza fermare la sua azione stimoli esterni spiacevoli, e non solo a livello psicologico, tanto che nemmeno il dolore deve far desistere un cane veramente determinato e che abbia questa predisposizione genetica innata (il game infatti non viene “appreso” attraverso l'addestramento ma bensì ereditato geneticamente). Da quanto appena detto, possiamo capire che i migliori cani da difesa sono quelli con i quali occorre lavorare di meno, cioè quelli che mostrano un innato istinto di difesa del conduttore con grande reattività agli stimoli, alta determinazione, intelligenza lavorativa, discernimento nelle situazioni che incontrano e perfetto equilibrio psicologico, e proprio su questi esemplari l'allevatore esperto getterà le basi per la selezione futura della razza. Devo precisare che l'istinto alla difesa non si accompagna necessariamente alla determinazione, perchè vi sono cani che partono abbaiando quando il loro conduttore è aggredito - mostrando quindi istinto alla difesa - ma che poi non hanno la volontà necessaria per portare a termine la loro azione di difesa, cosa che però andrebbe chiarita ed indagata in modo adeguato ma che faremo in altro articolo.
Uno Staffordshire Italiano di giusto carattere - che non percepisce a priori tutto il mondo come suo nemico - aspetta ad innescare la sua combattività fino a che un pericolo non sia vicino, perchè sa istintivamente di essere padrone della situazione, cioè è un cane che ha fiducia nelle proprie forze e quindi nel mondo intero.
Come abbiamo visto precedentemente, già nel grembo materno (ma soprattutto dal momento della nascita del cucciolo) l'ambiente esterno agisce sulle sue predisposizione ereditate, in parte positivamente, in parte negativamente, ma comunque modificandone il grado di espressione: in questo modo, da eguali predisposizioni genetiche, possono svilupparsi caratteristiche diverse a causa dell'influsso ambientale. Uno Staffordshire Italiano con forte predisposizioni alla difesa (tanto per fare un esempio) può essere inibito dall‘ambiente e dalla gestione errata da parte del suo proprietario, tanto che da adulto non riusciremmo a distinguere le sue reazioni da quelle di un soggetto geneticamente poco dotato, così come un cucciolo non molto "brillante", ma che fin dall‘inizio dei suoi passi è stato opportunamente incoraggiato, può svilupparsi sino a diventare un cane “di medio carattere” pur essendo - geneticamente parlando - un soggetto mediocre nel lavoro (la riproduzione è altro argomento). Quindi è importante capire che gli influssi ambientali ed educativi, soprattutto nel primo anno di vita di un cane (qualsiasi cane) sono di estrema importanza e non vanno mai trascurati, così come non vanno mai "bruciate" le tappe di "pressione psicofisicha" durante i vari test e prove di lavoro, perchè queste pressioni devono necessariamente essere adeguate alla maturazione di ogni singolo soggetto che, lo ricordo ancora una volta, può dirsi completa - a livello generale assoluto - solo superato il terzo anno di vita. Per questo uno Staffordshire Italiano di 15 mesi "mentalmente maturo" non deve essere sottoposto a dei test da cane adulto per via di questa sua apparente maturità, perchè la vera e piena formazione si avrà solo al compimento della sua crescita fisiologica naturale (terzo anno di vita).
Tornando al nostro discorso iniziale, a causa delle origini ibride, la nostra razza possiede tratti del carattere che si ricollegano al pool genetico ereditato da quelle utilizzate per la sua creazione, e cioè lo Staffordshire Bull Terrier Inglese, il Game Bulldog, il Bull Terrier, ecc.
Queste razze, in varia misura, hanno contribuito a creare il carattere dello Staffordshire Italiano attraverso un sapiente lavoro degli allevatori che hanno saputo ben utilizzare un crossbreeding e il successivo fissaggio genotipico tramite la consanguineità.
La maggior parte dei cuccioli di Staffordshire Italiano sono ceduti a famiglie che cercano un piacevole ed affidabile compagno della casa e dei loro bambini, ma che vogliono anche un cane che sappia difenderli coraggiosamente in caso di necessità, cosa oggi sempre più sentita per via del crescente tasso di criminalità che si accompagna alla crisi economica che affligge il nostro paese. Grazie al suo carattere equilibrato, lo Staffordshire Italiano, è capace di adattarsi senza problemi alla sua nuova famiglia ed alle varie condizioni di vita che incontrerà, a patto che i suoi proprietari sappiano canalizzare la sua esuberante vivacità in modo positivo e utile, tramite una buona educazione di base ed il rispetto delle pulsioni etologiche innate possedute da questi cani. E' evidente che i lati migliori del carattere della razza si esprimono in famiglia nella sua completezza, perchè lo Staffordshire Italiano è un “amico” che saprà difenderci senza compromessi in caso di bisogno (sempre se di buona genealogia e ben allevato), così come rendersi utile in vari impieghi socialmente utili come la ricerca delle persone scomparse, della droga e degli esplosivi.
La convivenza con altri animali domestici potrebbe creare alcune difficoltà per via dela forte predisposizione alla caccia/competizione che possiedono questi cani, quindi solamente la nostra sensibilità ed esperienza potrà farci capire quando tentare un cauto approccio con il “gatto di casa”, opure se sarà meglio desistere nel tentativo se dovessimo scorgere nel nostro soggetto troppa “prey drive”.
Con i bambini lo Staffordshire Italiano possiede grande equilibrio e tolleranza, ma come per ogni altra razza, consigliamo vivamente massima responsabilità in questo senso a tutti i proprietari, perchè nessun bambino va MAI LASCIATO INCUSTODITO con un cane, indipendentemente dalla razza di appartenenza, taglia e educazione impartita.
L'istinto alla "guardia" dello Staffordshire Italiano è molto scarso, anche se esistono soggetti predisposti in maniera "atipica" rispetto a razze specializzate in questo lavoro. Come sempre, selezionando il soggetto giusto è possibile ottenere un qualche risultato in questa direzione di cane "avvertitore".
Per quanto riguarda il lavoro di pista e ricerca, lo Staffordshire Italiano è un cane che ha tutte le carte in regola per essere utilizzato in vari campi di utilità, sicuramente in quelli che richiedono, agilità, resistenza e discernimento come la ricerca delle persone travolte dalle macerie, come cane antidroga ed antiesplosivo e, perchè no, anche come cane da traccia su pista di sangue. Anche in questo caso sarà necessaria una sperimentazione pratica sul campo prima di dare una valutazione definitiva della razza, nonchè saper scegliere a seconda dei singoli casi, il giusto esemplare da avviare al lavoro.
Conclusione
In definitiva, per rispondere alla domanda che ci siamo posti all'inizio di questo articolo - e cioè se lo Staffordshire Italiano sia o meno un semplice cane da combattimento - possiamo rispondere che se è vero che la razza ha una parte dei suoi antenati legati a questo passato di "gladiatori", oggi è allevata per motivi ben diversi da quelli, e quindi non può essere assolutamente considerata da combattimento. Lo Staffordshire Italiano è si un cane da lavoro, ma specializzato nella difesa personale e nella utilità: nel suo carattere quindi (grazie all'unione di una selezione più "rude", con una più moderna) ritroviamo ben amalgamati il coraggio, l'equilibrio e la saldezza di nervi che occorrono ad un cane da lavoro di alta qualità, ed è per questo motivo che lo Staffordshire Italiano può essere la scelta ideale per chi cerca un cane da difesa ed utilità racchiuso in una taglia adatta alle abitazioni ed allo stile di vita moderno.
Schema riassuntivo del carattere da ricercare - in selezione - in un tipico Staffordshire Italiano:
Istinto innato alla difesa
Equilibrio caratteriale
Alta resilienza psico-fisica
Discernimento
Affidabilità
Intelligenza lavorativa
Prey drive
Combattività
Curiosità
Collegamento con il conduttore
Mega e Tele olfatto
Daniele Santoni
2016
